Labyrinth – Dove le concordanze sono impossibili – parte terza

Signore e signori, questa sera l’avete quasi scampata: il mio computer è entrato in coma stamane, portando con sé il contenuto dell’hard disk.
Per vostra sfortuna la recensione è stata recuperata e possiamo così continuare con le avventure nel Labirinto.

La minestra e la cuoca sono sempre le stesse:  “Scambio di Ruolo” di  Dama Galadriel http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=745312&i=1
 

Nono capitolo: Noia e Nulla.

Lasciandosi alle spalle il semi assalto sessuale narrato ieri sera, i nostri eroi continuano il loro viaggio fino ad incontrare il Saggio, che spiega loro chi è il nemico che dovranno affrontare:

“La coltre che sta per divorare il tuo Regno, giovane Fae, è il Chaos(1). (…) molti esseri viventi vi precipitano volontariamente, spinti dalla propria mancanza di speranza. Il Chaos è effetto della passività e del disordine: quando si guarda al suo interno, si prova una terribile sensazione di svuotamento e di attrazione verso di esso. Gli abitanti del Regno che vi sono già entrati sono passati nel mondo degli Uomini, ma solo sotto forma di menzogne[Questo era pure un concetto carino, peccato che si perda nella fanfiction].
 “(…)Nonostante lui, apparentemente, non abbia potere su di te, quelle parole hanno avuto un potere enorme sul giovane Fae. La sua energia e il suo potere si sono notevolmente ridotti e questo ha fatto si che anche la sua capacità di vegliare sui sogni e le speranze dei propri sudditi venisse meno. Gli abitanti del Regno hanno smesso di sognare e sperare, la disperazione ha cominciato a farsi largo nei loro cuori e il Chaos, infine, si è manifestato”.
Come l’autrice ammette nelle note “La descrizione del Chaos è ispirata a quella del Nulla della Storia Infinita.” (sì, grazie, avevamo già sospettato qualcosa quando ci hai descritto il piazzale e la bambina vestita di bianco); la cosa che più mi lascia perplessa è il Saggio. Io questo Saggio me lo ricordavo molto laconico nelle sue risposte, narcolettico e con un principio di Alzheimer, mentre qua se la cava benissimo. Devo ancora capire questo strano principio per cui i vecchi nelle fanfiction rincoglioniscono quando sono sani di mente e rinsaviscono quando in originale sono rincitrulliti.
Ma non divaghiamo!

Sarah, sconvolta da questa nuova rivelazione (e non capisco perché, dato che in pratica le ha spiegato con qualche parola in più ciò che Jareth le sta dicendo da tre capitoli), scappa piangendo (come Jean Claude!).
Data la descrizione del Chaos/Nulla, il seguito di questa scena è scontato.

Decimo e undicesimo capitolo: Noia, Nulla e Nebbia (x2)

Sarah viene catturata dal Nul- volevo dire dal Chaos e in esso vive in una specie di realtà parallela in cui sua madre è viva (non è così parallela, in effetti…). Vive tranquillamente la sua vita, fino a che non trova il libro di Labyrinth che le ricorda qualcosa. Poco dopo Jareth riesce ad entrare nel suo sogno sotto forma di barbagianni (perché quello è un barbagianni. Autrice, l’avessi chiamato almeno una volta col nome appropriato, invece che pennuto, animale e volatile!). Sarah ha l’impulso di baciarlo (voi, là nell’angolino, smettetela di ridere. L’abbiamo pensato TUTTI, ma se adesso iniziamo con le battute sugli uccelli non la finiamo più).
Quando finalmente Sarah bacia l’uccello ( … Non potevo resistere: come Edvigelacivetta ha tragicamente scoperto, adoro i doppi sensi sugli uccelli!) ricorda tutto ciò che è accaduto e decide di tornare indietro.

Il problema principale di questi due capitoli non sono il sogno di Sarah o le sue preoccupanti tendenze zoofile, ma le fregnacce sparate da Jareth nel frattempo.

“Non ti prenderai la mia unica ragione di vita. Io la salverò ad ogni costo. Non te la lascerò portare via da me” ringhiò Jareth contro la Nebbia.
Jareth, lo stalker, calcolatore, egoista e un po’ bastardo che noi tutte amavamo, addio. Ciao Jareth l’inutile bamboccio innamorato; prego, prendi pure posto tra i mille personaggi fighi resi dei babbei innamorati dalle ficcine.

Una voce s'insinuò nella mente di Jareth. La Nebbia stava comunicando telepaticamente con lui.
A Heidi le caprette facevano ciao. Nebbia ha fatto il salto di qualità e parla telepaticamente con l’aristocrazia.
Apro una parentesi: per fare le cose in maniera interessante, di solito, queste entità non le si fa parlare. Si insinuano nel cervello dell’eroe di turno e gli fanno credere quello che vogliono (che poi è la scelta fatta da questa stessa autrice per fare in modo che il Nu… Chaos fregasse Sarah). Non capisco perché rischiare di far sembrare la propria opera un episodio di Sailor Moon.
Jareth si protegge con una delle sue bolle e si avventura nella Nebbia (no, non fa una rettoscopia al cane, a molestare animali vari già ci pensa Sarah. Siate seri, su!). La Nebbia, ovviamente, continua coi suoi discorsi demotivanti, ma:

Anche se lei mi odiasse con tutta se stessa, anche se il vedermi le procurasse dolore fisico [esagerato], i miei sentimenti non cambierebbero. Quella sciocca ragazzina umana, come la chiami tu, mi ha insegnato che la forza dell'amore sta nel fatto che è un sentimento gratuito e disinteressato. Se ami realmente qualcuno vuoi solo il suo bene a prescindere dal fatto che ricambi o meno i tuoi sentimenti”.
Che noia. Che tristezza. Che avvilimento. Mi sembra di sentire parlare Tarabas (a proposito di personaggi potenzialmente fighi da impazzire che vengono ridotti all’ombra di se stessi dalla Mary Sue di turno). Manca solo che decida di diventare buono e non usare più i suoi poteri e siamo a cavallo. Jareth, se continui così vomiterò arcobaleni per una settimana!

Ma certo!!! Non esiste potere più grande dell'amore che provo per Sarah! Il mio amore mi condurrà da lei”.
… Come vuoi Sailor Jareth.

Il nostro eroe di pan di zucchero giunge finalmente innanzi la sua bella:

Sarah galleggiava priva di sensi come sostenuta da migliaia di palloncini.
Sul serio, autrice, lascerei perdere le figure retoriche, perché fino ad ora hai dimostrato solo che non sono proprio il tuo forte.

Dodicesimo capitolo: hai fame?

Jareth dunque salva Sarah (o Sarah si salva da sola, dipende dai punti di vista); ormai allo stremo, la porta al castello e cerca di recuperare un po’ di energie… Almeno finché quella rompicoglioni di Martinus (la plagiata Imperatrice) non irrompe nei suoi sogni.

Come se avesse usato La Spezia (1), Jareth viaggiò senza muoversi e, in un battito di ciglia, si ritrovò al cospetto di Martinus.

Il numerino tra parentesi è la nota dell’autrice che ci fa sapere che La Spezia è una sostanza che viene dal pianeta Dune, dal film omonimo di David Lynch. Io ricordavo che La Spezia fosse il capoluogo dell’omonima provincia ligure (quella di Dune è la spezia Melange, più comunemente detta la spezia. Ogni tanto scritto anche la Spezia. Fatto sta che “la” non è maiuscolo, non essendo realmente parte del nome ma un semplice articolo determinativo).
Fino ad ora sono stati citati metà dei film fantasy degli anni ottanta: se ci fate caso mancano solo una bella citazione a Willow, un paio di unicorni direttamente da Legend e una maledizione alla Ladyhawke e il quadro è completo.

“Il tempo nella Nebbia scorre più velocemente del normale. Ti rimangono solo tre giorni per convincerla a pronunciare il tuo nome altre due volte e farle prendere posto sul trono come Regina”.
Figuriamoci se il tempo nella nebbia non scorreva più velocemente! Che colpo di scena.

Ricordati che se non riuscirai a convincerla, anche l'Aboveground cadrà nelle mani del Cahos, e sarà la fine per tutti!
No su questa frase non ho nulla da dire, oggi, ma mi riservo il diritto di richiamare il teste nell’ultima parte della recensione. Capirete il perché.

Mentre pronunciava queste parole, Martinus abbandonò la sua forma bambinesca e assunse quella di un maestoso gigante, a conferma del fatto che non stava scherzando affatto.
 Toh, Gandalf. Mancava eh.

Jareth lo guardò spaventato [Bilbo, magari. Jareth che si spaventa per un trucco simile non ce lo vedo proprio] e disse:
“Hai ragione Martinus. Non posso fallire, non questa volta. Ne va della sopravvivenza di due mondi. Ormai non posso fare nulla per la mia vita
[Imbecille, per salvarti ti basta che lei si innamori di te e ti scelga come suo compagno. La motivazione ancora mi sfugge, ma comunque mi sembra che buona parte della cosa sia già avviata], quindi mi giocherò il tutto per tutto. A costo di ingannarla per l'ennesima volta [Se fossi IC non sarebbe un problema]”.
Tutti si svegliano, Sarah raggiunge Jareth.

Il giorno stava calando e un raggio di sole accarezzò dolcemente la guancia di Jareth donando al viso una bellissima sfumatura pesca.
Re dei Goblin, la smetta di rubarmi il phard!

Dopo un dialogo tra l’illogico e l’irreale (e non provate a giustificare la cosa con il fatto che nel Labirinto tutto funziona al contrario perché NON È UNA SCUSA VALIDA!), i due decidono di cenare insieme (dopotutto hanno solo tre giorni per salvare l’Underground E l’Aboveground… Che fretta c’è?)

“E dimmi, cosa ti andrebbe di mangiare?”
 Sarah ci pensò qualche secondo e poi disse:
 “Carne arrosto e vino bianco. Se non è troppo disturbo Maestà!”

Tre giorni e stanno lì a discutere il menù.
.
Sarah va a farsi un bagno e indossa il vestito blu che Jareth le ha fatto trovare sul letto e le ballerine di seta dorata (no, dai, le ballerine dorate no! Ok che sono gli anni ’90, ma… No.).
I due mangiano, ballano e limonano duro… No, facciamo un passo indietro: i due ballano sulle note di “Your Song” di Elton John. Che perlomeno all’epoca in cui è ambientata la fanfiction era già uscita da una ventina d’anni, ma quando hai “As the world falls down” a disposizione e David davanti, quanto è brutto ripiegare su una canzone di Elton?

 “Io non ho mai baciato nessuno” (…)“Neanche io ho mai baciato…un'umana…” [tra le righe posso scorgere un “in compenso ci sono andato pesantissimo con faerie di vario tipo”.] (…) la lingua di Jareth entrò delicatamente quasi chiedendo il permesso [è stata qui vagliata l’ipotesi che Jareth abbia una lingua vampira].

“Sarah perchè piangi?”
 Sarah si voltò verso di lui e gli disse semplicemente:
 “Perchè sono la persona più felice del mondo in questo momento”.

E perché non maaaaangiiiii? Ora non mi vaaaaaaah!
Dimmi perché striiiingiiii… Forte le mie maaaaniiiii…
E coi tuoi pensieri ti allontani!
Come non detto, ridatemi Elton.

Poi Sarah, in un picco in “insensatness” scappa via. La ritroviamo nei prossimi giorni nel tredicesimo glorioso capitolo.

*Fine terza parte*

7 pensieri su “Labyrinth – Dove le concordanze sono impossibili – parte terza”

  1. Recuperato il mio glorioso account di Splinder, posso finalmente commentare! (Sì, perché in forma anonima non capivo dove diamine inserire quelle tre misere lettere random per la conferma…sono un genio, eh?)
    Dunque: capinoh, non avendomi detto del Salvataggio con conseguente Posizione Imbarazzante, sono finita a terra fulminata.Una perla di comicità involontaria!
    E rivorrei indietro Jareth.Le sue crisi da  Sailor Moon sono francamente imbarazzanti e soprattutto, non c'entrano una cippa con la personalità che ogni Faerie dovrebbe avere.

    Se posso aggiungere umilmente, oltre che al Nulla io ho pensato anche al Vuoto: compare nel discutibile sequel della Storia Infinita.Secondo me è stato un adorabile pout-pourri *__*

     

  2. Ho visto il film una volta in terza media, ma come faccio a non commentare una tale recensione?

    La Nebbia stava comunicando telepaticamente con lui.
    Sarah galleggiava priva di sensi come sostenuta da migliaia di palloncini.
    la lingua di Jareth entrò delicatamente quasi chiedendo il permesso [è stata qui vagliata l’ipotesi che Jareth abbia una lingua vampira].

    Il Grande S. King si dissocia.

    Come se avesse usato La Spezia

    La Città Errante di Howl. Chissà quanto viaggia Genova, invece. O Livorno.

  3. Da amante cronica e malata del film di Labyrinth (rientro tra quelle che hanno visto il film così spesso da avere “consumato il dvd a forza di vederlo e rivederlo”), sto soffrendo. Moltissimo. Io amo il personaggi di Jareth e vederlo ridotto così… Veder (almeno al momento) dimenticati tutti gli altri personaggi… mah.
    Le citazioni sono altrettanto devastanti. Povero Beetlejuice.

    Bellissima recenzione, comunque. Non vedo l'ora di farmi del mal…ehm, di leggere il resto!

  4. Sorvolando sullo stupro di alcuni dei miei libri preferiti… anzi no, "La Spezia", per l'amor del cielo!! Ci manca solo che compaiano i mostri dalle sabbie -anzi dalle dune- e siamo a posto.

    Comunque dicevo, recensione fantastica.
    Ho particolarmente apprezzato i vaneggiamenti alla Sailor Moon (e anche alla Albus Silente, se vogliamo cogliere i riferimemnti al potere dell'ammmooore); però secondo me -opinione assolutamente personale, eh- quando Jared dice:

    “Non ti prenderai la mia unica ragione di vita. Io la salverò ad ogni costo.[…]” ringhiò Jareth contro la Nebbia.

    Ecco, tecnicamente ha ragione. Muore lei, muore lui.

    Il trucco per apprezzare questo sprazzo di cinismo e egoistico istinto di sopravvivenza (assolutamente IC) è, ovviamente, ignorare l'autrice.
    Ma dopo una decina di capitoli ci si fa la mano.

    (Herio non loggata)

  5. Io pensavo che, dopo vent'anni, Sua Glitterosa Attillosità fosse al sicuro dagli interessi zuccherosi delle vestali odierne. Mi sbagliavo.
    Santo cielo, Sire, come vi hanno ridotto.
    Adesso mi manca una fyccyna dissacrante su Willow e Lady Hawke e paffete, i miei tre film feticcio saranno liquidati.

    Complimenti per la recensione. Aspetto con sublime trepidazione la prossima puntata.

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